Strumenti gratuiti per lo scraping di lead: i migliori tool per Instagram, LinkedIn, email e altro

Mireia

Ago 18, 2025

Hai bisogno di raccogliere contatti e informazioni di potenziali clienti in modo automatico? Sei nel posto giusto. In prima persona, voglio condividere la mia esperienza con i migliori strumenti gratuiti per lo scraping di lead, ossia tool che estraggono liste di lead (contatti utili al tuo business) dal web. Dal social media scraping (Instagram, LinkedIn) all’email scraping e al lead enrichment (arricchimento dei dati di contatto), vedremo quali soluzioni funzionano meglio, senza spendere una fortuna e senza programmare una riga di codice.

Molti articoli in rete elencano strumenti di scraping in modo superficiale, spesso ripetendo le brochure delle aziende. Qui invece ho testato in profondità le soluzioni attuali (ho analizzato i primi 10 risultati su Google per “strumenti gratuiti per lo scraping di lead”) per capire pro e contro reali di ciascuna. Ho identificato le lacune di quelle guide – ad esempio la mancanza di esempi concreti, scarsa attenzione a rischi di ban o aspetti GDPR – per offrirti un contenuto più completo, pratico e aggiornato. Procediamo con ordine: prima una tabella comparativa rapida dei tool, poi l’analisi dettagliata per categoria (social, web, email) con best practice e infine una FAQ finale. Pronto a scoprire come estrarre migliaia di contatti in poco tempo? Iniziamo! 💪

Índice

    Panoramica rapida dei migliori strumenti di lead scraping (free & freemium)

    Per aiutarti a orientarti, ecco una tabella comparativa dei principali strumenti di scraping per la lead generation di cui parleremo, con focus sulle versioni gratuite/freemium:

    Strumento Tipo di lead scraping Piano gratuito Ideale per Caratteristiche chiave
    Mailerfind (💡 Consigliato) Instagram → Email + Outreach integrato Free trial (no carta) Marketer B2C/B2B, PMI, non-tecnici Estrazione contatti IG senza ban, invio email massivi (GDPR compliant), zero coding
    PhantomBuster Multi-piattaforma (LinkedIn, Instagram, ecc.) Free 14gg (limitato) Growth hacker, piccoli team “Phantom” no-code per estrarre dati social, integrazione con CRM, automazioni sequenziali
    Octoparse Web generico (siti vari) Free plan (locale, max 10 task) Non-tecnici che accettano limiti Tool visuale per scraping da desktop, supporto siti dinamici, proxy solo piani a pagamento
    WebScraper.io Web generico (Chrome extension) Gratis illimitato Principianti, compiti semplici Estensione browser basata su sitemap, nessun coding, export CSV; no supporto login o contenuti molto dinamici
    Apify Web generico & marketplace scraper Free plan ($5 crediti/mese) Team data, utenti semi-tecnici Piattaforma cloud con Actors predefiniti (es. scraper Instagram, Google Maps), scalabile con API, richiede familiarità minima
    Outscraper Dati locali (Google Maps) & contatti Free trial (fino 500 risultati) Lead B2B locali, agenzie marketing API e UI per estrarre dati da Google Maps, Search, ecc. Prezzi pay-as-you-go ($3/1000 risultati oltre trial)
    Hunter.io Email finder (domini aziendali) Freemium (25 ricerche/mese) Sales rep B2B, recruiter Trova email aziendali da dominio, verifica deliverability, integrazione CRM; no scraping social
    Kaspr Enrichment da LinkedIn (email, telefono) Freemium (credit mensili) Sales navigator, HR, B2B Plugin per ottenere email/telefono dai profili LinkedIn (arricchisce CRM), automazioni LinkedIn base, gratis limitato
    Lusha Enrichment database contatti B2B Freemium (5 contatti/mese) Sales team, aziende in crescita Database di email e telefoni B2B, estensione LinkedIn, richiede upgrade per utilizzo esteso
    Scrapy (Open Source) Web scraping framework (codifica Python) Gratis (open) Sviluppatori, data engineer Libreria potente per scraping massivo, massima flessibilità ma richiede programmazione e infrastruttura propria

     

    (Legenda: ✅ Piano gratuito disponibile; free trial indica prova temporanea; freemium = uso gratuito limitato, con upgrade a pagamento per volumi maggiori.)

    Come si nota, esistono diverse tipologie di strumenti: quelli specializzati per social media, tool generici di web scraping, servizi dedicati a trovare email, e piattaforme per arricchire i dati dei lead. Nei prossimi paragrafi li confronteremo in dettaglio, evidenziando vantaggi, limiti e consigli d’uso di ciascuno. In particolare, vedremo anche come Mailerfind, la soluzione che personalmente preferisco, risolve molti problemi comuni (ban, outreach, GDPR, ecc.) in modo integrato, pur restando uno strumento gratuito/freemium accessibile a tutti.

    Strumenti per lo scraping di lead sui Social Media

    I social network sono miniere d’oro di lead se sai come estrarre le giuste informazioni. In questa sezione vedremo i migliori strumenti per ottenere contatti da Instagram e LinkedIn, due piattaforme chiave per la lead generation rispettivamente B2C e B2B. Approfondiremo come funzionano e come evitare blocchi degli account (il rischio numero uno nello scraping social).

    Scraping di lead da Instagram

    Instagram può sembrare insolito per trovare lead, ma pensa a quante aziende, professionisti e appassionati seguono profili di settore. Con gli strumenti giusti puoi raccogliere email e altri contatti pubblici direttamente dai follower di un account target, dai likers di un post o da chi usa un certo hashtag. Ecco i tool consigliati:

    • Mailerfind (Instagram Email Scraper + Outreach)È lo strumento che utilizzo quotidianamente. Mailerfind permette di estrarre in pochi clic tutti i follower di un account Instagram (anche migliaia) ottenendone nome, username, bio, indirizzo email e telefono (se resi pubblici). Ad esempio, ho potuto scaricare le email dei follower di un famoso account di cucina per una campagna food, il tutto senza scrivere codice e – cosa cruciale – senza essere bannato da Instagram. Mailerfind infatti utilizza proxy e tecniche anti-blocco avanzate (anti-ban integrato) per evitare di superare i limiti di Instagram. Inoltre, offre qualcosa di unico: un Email Sender integrato. Significa che dopo lo scraping puoi immediatamente inviare campagne di email outreach ai lead raccolti, il tutto dalla stessa dashboard. Niente export/import complicati: in Mailerfind crei la lista e spedisci le mail (personalizzabili con campi variabili) con un paio di clic. Io l’ho trovata una svolta, perché accelera enormemente il ciclo lead->contatto. Importante, Mailerfind è GDPR compliant: raccoglie solo dati pubblici di Instagram e gestisce l’opt-out con link di disiscrizione automatico nelle email. In altre parole, puoi fare scraping “pulito” e legale senza preoccuparti di violare privacy. Il piano freemium consente di iniziare gratis (basta registrarsi, no carta di credito) con un certo numero di crediti per estrarre contatti e inviare mail di prova. In sintesi, Mailerfind risolve in un colpo solo i problemi tipici: niente ban, zero programmazione, contatti già pronti (email verificate) e possibilità di conversione immediata via email marketing. Personalmente lo considero il mio “asso nella manica” per campagne rapide, soprattutto in ambito B2C (es. e-commerce che cercano influencer o clienti interessati a un tema su IG).

    • PhantomBuster (Instagram) – PhantomBuster è una piattaforma nota per le sue automazioni (chiamate Phantom) su vari siti. Per Instagram mette a disposizione Phantom predefiniti come Instagram Follower Collector, Instagram Likers Export, ecc. In pratica, tu fornisci l’URL di un profilo o post Instagram e PhantomBuster esegue uno script cloud che estrae la lista utenti desiderata. Il bello è che è no-code e abbastanza facile da usare; inoltre può concatenare azioni (con i Flows, ad esempio: estrai follower -> filtra -> invia a Google Sheet). Tuttavia, ci sono dei limiti: il piano gratuito è solo di 14 giorni con funzionalità molto ristrette (massimo 2 Phantoms in parallelo, e output di soli 10 risultati in CSV nella trial). Anche i piani a pagamento hanno soglie (esecuzione mensile in ore) e se eccedi, l’account viene sospeso finché non si passa a un tier superiore. Attenzione anche ai ban: PhantomBuster richiede il cookie del tuo login Instagram/LinkedIn per operare, quindi se fai troppe richieste c’è il rischio che il tuo account venga bloccato dal social. In pratica PhantomBuster va usato con molta cautela (impostando limiti bassi e usando proxy se possibile). Mailerfind vs PhantomBuster: a mio avviso, Mailerfind è più semplice per Instagram perché è focalizzato su quello e incorpora protezioni anti-ban automatiche, mentre PhantomBuster è più generico ma richiede di “smanettare” con impostazioni e prestare attenzione ai limiti. Se ti serve uno scraping una tantum e sei disposto a investire tempo a configurare, PhantomBuster free trial può bastare; per uso continuo meglio Mailerfind o un piano PhantomBuster a pagamento (che però parte da ~$69/mese).

    Altri strumenti Instagram degni di nota: Esistono estensioni Chrome gratuite (come “Instagram Email Scraper” o simili) ma spesso smettono di funzionare presto per via dei continui aggiornamenti di Instagram e non offrono protezioni dai blocchi. In ambito open-source, ci sono script Python (es. Instaloader) che sviluppatori usano per estrarre post e follower: soluzioni potenti ma che richiedono programmazione e gestione di proxy/IP rotating. Per la maggior parte degli utenti business consiglio tool no-code come quelli sopra, che sono pronti all’uso. In particolare, se il tuo obiettivo finale è ottenere email di persone interessate a un certo settore, Mailerfind ti fa risparmiare una catena di passaggi (scraping + ricerca email + invio) racchiudendo tutto in uno strumento unico.

    Strumenti per lo scraping di lead sui Social Media

    Scraping di lead da LinkedIn

    LinkedIn è il social network per la lead generation B2B e per il recruiting, perché lì trovi ruoli aziendali, professionisti e decision maker. Tuttavia, è anche una delle piattaforme più protette contro lo scraping: LinkedIn può bannare o limitare il tuo account se rileva attività sospette (troppi profili visitati in poco tempo, export non autorizzati, ecc.). Inoltre i dati di contatto (email, telefono) dei membri non sono visibili direttamente a meno che tu non sia connesso o usi LinkedIn Sales Navigator. Ciononostante, ci sono strategie e strumenti per ottenere lead da LinkedIn. Vediamo i principali:

    • LinkedIn Sales Navigator + Estrazione contatti – Un approccio semimanuale: usare le funzionalità avanzate di ricerca di Sales Navigator (account premium di LinkedIn, gratuito per 1 mese) per filtrare il pubblico target (per settore, ruolo, azienda, ecc.), dopodiché esportare quei risultati. Di per sé, LinkedIn non permette l’export diretto dei profili trovati, ma strumenti come Evaboot (un scraper specifico per Sales Navigator) consentono di scaricare in CSV nome, cognome, azienda e URL profilo dei lead trovati. A quel punto, tramite un servizio di enrichment come quelli che vedremo (es. Lusha, Kaspr), puoi risalire alle email. Il vantaggio di questo metodo è la precisione dei filtri LinkedIn; lo svantaggio è che richiede Sales Nav (dopo la trial è a pagamento) e strumenti esterni per avere i contatti, inoltre c’è sempre il rischio che LinkedIn cambi qualcosa e blocchi gli scraper.

    • Waalaxy (LinkedIn automation) – Waalaxy è un tool molto popolare in Francia/Europa per automatizzare la prospezione su LinkedIn. Si tratta di un’estensione Chrome che invia automaticamente richieste di connessione e messaggi ai prospect su LinkedIn, simulando un uso umano. Ha un piano gratuito (limitatissimo, ~se 100 contatti) e piani premium economici. Waalaxy non “estrae” dati in massa, piuttosto automatizza l’outreach: ad esempio può visitare 100 profili al giorno e inviare messaggi personalizzati o email (se fornisci tu le email). È utile perché sfrutta LinkedIn in modo semi-ufficiale (rispettando i limiti giornalieri per evitare ban) e consente di creare funnel di contatto (es. invia prima la richiesta, poi se accettano manda messaggio con link, ecc.). Se il tuo obiettivo è più contattare lead che scaricare liste, Waalaxy può fare al caso tuo. Tra l’altro, si integra con strumenti come Kaspr: ad esempio dalla UI di Waalaxy puoi arricchire un profilo con email/telefono via Kaspr con un click. Limite: non fornisce un file di contatti esportabile finché non li hai collegati, e operando via LinkedIn potrebbe comunque incorrere in restrizioni se si esagera.

    • PhantomBuster (LinkedIn) – Come per Instagram, PhantomBuster offre vari Phantoms per LinkedIn: ad esempio LinkedIn Profile Scraper (estrae dati pubblici da un profilo), LinkedIn Search Export (estrae fino a un tot di risultati di ricerca Sales Nav), LinkedIn Contact Info (visita profili e raccoglie info di contatto – se disponibili). Il funzionamento è simile: richiede il cookie di sessione LinkedIn, poi esegue gli script cloud. Vale le stesse avvertenze di prima: la trial free è breve e limitata, e usare intensivamente questi strumenti può portare a warning di LinkedIn. PhantomBuster però è apprezzato da growth hacker perché consente di concatenare azioni su LinkedIn e altri canali (es. prendere chi commenta un post LinkedIn e poi trovare le loro email e mandar loro un DM su Twitter, tutto automatizzato!). Diciamo che per uso avanzato e cross-piattaforma è ottimo, ma se ti serve solo scaricare lead da LinkedIn con email potresti trovare più semplice un approccio dedicato (come Evaboot+Lusha, o lo stesso Mailerfind ma partendo da Instagram – ne parlo tra poco).

    • Kaspr, Lusha & co. (arricchimento da LinkedIn) – Questi strumenti non fanno scraping “puro” dei profili, bensì funzionano così: tu navighi su LinkedIn e trovi una persona interessante, con Kaspr o Lusha puoi ottenere la sua email aziendale e spesso il telefono. In pratica hanno database proprietari costruiti nel tempo (via integrazioni o dati pubblici) e li mettono a disposizione via estensioni browser. Kaspr ad esempio è integrato in LinkedIn: cliccando sull’icona ti mostra le informazioni di contatto trovate per quel profilo. Ha un piano freemium (qualche credito gratuito al mese) ma per uso serio serve abbonamento. Lusha è simile, molto orientato ai team di vendita B2B, offre 5 contatti gratuiti mensili poi pacchetti a pagamento. Questi tool sono utilissimi per arricchire singoli prospect, ma non servono per estrarre liste intere in automatico. Immaginali come complemento: se hai una lista di nomi/aziende (magari ottenuta da uno scraper), li passi in Kaspr/Lusha per ottenere email valide. Nota: anche qui, siamo su un confine tra pubblico e privato – in teoria forniscono solo contatti “professionali” non sensibili, ma usa questi dati con criterio e sempre offrendo la possibilità di cancellazione dalle tue liste (GDPR).

    Mailerfind per LinkedIn? – Attualmente Mailerfind si concentra su Instagram come fonte dati principale, perché IG ha meno barriere di accesso. Tuttavia, puoi usare Mailerfind in modo creativo anche per obiettivi B2B: molte aziende e decision maker hanno un profilo Instagram pubblico (magari legato al personal branding o all’azienda stessa). Ad esempio, se cerchi startup tech potresti trovare su IG follower attivi di account come @techcrunch o @ycombinator, che includono molti founder e marketer. Estrarre quegli utenti con Mailerfind ti darebbe una lista di contatti non su LinkedIn ma comunque validi, con email dirette. Certo, non sempre troverai tutti i CEO su Instagram, ma è un approccio alternativo quando LinkedIn è saturo di spam: raggiungi le persone su un canale diverso (email ottenuta da IG) dove la concorrenza è minore. Molti miei clienti hanno avuto più successo a contattare un direttore marketing via email trovata su Instagram (che magari è l’email aziendale pubblicata sul loro profilo IG) piuttosto che mandare InMail su LinkedIn in mezzo ad altre 50 richieste 😉. Quindi, se LinkedIn ti mette troppi paletti, considera strategie “laterali” sfruttando altre piattaforme – l’importante è che i lead siano in target.

    Best practice per LinkedIn scraping: qualunque metodo tu scelga, ricorda di andare piano con LinkedIn. Evita di visualizzare o estrarre migliaia di profili in poche ore; meglio una crescita costante (ad es. 50-100 al giorno) per non destare sospetti. Se usi tool esterni, controlla spesso se LinkedIn invia notifiche di attività insolita. E concentra la tua ricerca su lead qualificati: meglio 200 contatti mirati e ottenuti gradualmente (che puoi coltivare) che 10.000 generici ma presi al volo e poi magari obsoleti.

    Strumenti generici di Web Scraping per la lead generation

    Passiamo ora agli strumenti di web scraping “generico”, quelli che possono estrarre dati da siti web di vario tipo (elenchi online, directory, risultati di ricerca, Google Maps, etc.). Questi tool non sono pensati specificamente per la lead gen, ma puoi sfruttarli per raccogliere contatti pubblicati sul web. Ad esempio, potresti voler estrarre dal sito di una fiera l’elenco degli espositori con relativo email/telefono, oppure prendere da Google Maps tutti i ristoranti di una città con contatti, o ancora fare scraping di directory come PagineGialle, TripAdvisor, portali immobiliari per recuperare lead commerciali. Ecco i migliori strumenti gratuiti/freemium in questa categoria e come usarli al meglio:

    • Octoparse – Uno dei software più noti per il web scraping visuale. Octoparse offre un’app desktop (Windows/Mac) in cui puoi configurare lo scraping di un sito tramite un’interfaccia punta-e-clicca, senza codice. Ha template predefiniti per alcuni siti comuni e un modalità avanzata in cui registri i passi (click, paginate, estrai elemento, ecc.). Piano gratuito: Octoparse ha un free plan che consente di eseguire fino a 10 task e scaricare fino a 10k righe di dati per task (50k righe totali/mese). Tuttavia, nota bene: sul free plan puoi usare Octoparse solo in modalità locale (sul tuo PC) e non hai accesso alle funzionalità cloud (che includono proxy anti-blocco, schedulazione, API). In pratica, per piccoli progetti va benone (es. estrarre 100 risultati da un sito statico), ma per scraping estesi o siti protetti potresti incontrare limiti. Nella mia esperienza, Octoparse funziona bene con siti semplici; con siti molto dinamici (caricamento via JavaScript infinito, ecc.) può diventare instabile. Use case lead gen: puoi usarlo per estrarre elenchi da siti web pubblici: ad esempio, ho impostato Octoparse per prendere dal sito di una camera di commercio tutti gli iscritti a un albo con email – ha cliccato pagina per pagina e salvato i dati. Ci è voluta un po’ di pazienza a configurare i campi, ma non dovevo programmare nulla. Se sei disposto a investire tempo nell’imparare lo strumento, Octoparse free ti evita di programmare in Python. Però se il tuo obiettivo principale è la lead generation, potresti trovare più efficienti tool specializzati (ad es. Thunderbit o Apify) con template pronti.

    • WebScraper.io (Chrome Extension) – Questa estensione gratuita trasforma il tuo browser in un piccolo web scraper. La config avviene creando una sitemap, ovvero istruendo l’estensione su quali elementi della pagina estrarre e come navigare tra le pagine (cliccare paginazione, seguire link, etc.). Vantaggi: è completamente gratuita e illimitata per uso locale, e sul sito Webscraper.io trovi anche una galleria di sitemap già fatte per molti siti popolari. Non richiede coding, ma va un po’ capita la logica. Limiti: funziona solo mentre il browser è aperto e attivo (non è cloud), e non gestisce bene interazioni molto complesse (login, scrolling infinito avanzato). Inoltre non ha proxy: il traffico viene dal tuo IP, quindi su grandi volumi potresti essere bloccato dal sito target. Quando usarla: se ti serve estrarre una singola lista relativamente piccola (diciamo qualche migliaio di elementi) da un sito senza protezioni, questa estensione è l’ideale. Ad esempio, l’ho usata per estrarre tutti i post di un blog con titoli e date (avevo bisogno di un elenco storico) – in mezz’ora ho configurato la sitemap e scaricato tutto in CSV. Per lead scraping, puoi usarla su siti di directory: es. estrai nome azienda e email da tutti i risultati di ricerca su un sito X. Tieni conto che potresti dover combinare questo strumento con qualcosa come Hunter.io se sul sito ci sono solo i nomi e non le email: WebScraper ti tira giù i dati testuali disponibili, ma non “inventa” contatti se non sono visibili.

    • Apify – Piattaforma cloud di scraping che offre sia Actors pre-impostati (script già pronti per siti specifici) sia la possibilità di creare i tuoi scraper personalizzati in vari linguaggi. È una soluzione per utenti un po’ più tecnici o per chi vuole utilizzare scraper fatti da altri in modo facile. Free plan: Apify offre un piano gratuito senza scadenza che include $5 di crediti al mese. Ogni esecuzione di scraper consuma crediti in base a CPU/RAM/time usati, quindi $5 bastano per eseguire piccoli scrape occasionali (indicativamente, puoi estrarre qualche centinaio di pagine al mese gratuitamente, ma dipende dallo scraper). Il bello è la Apify Store, una sorta di marketplace dove trovi Actors per tantissimi scopi: dall’estrarre recensioni Amazon, ai risultati Google, ai follower Instagram, ai profili LinkedIn (sì, c’è un actor LinkedIn Search che funziona un po’ come PhantomBuster). Spesso la via più rapida è cercare se esiste già un actor per ciò che ti serve e lancialo. Esperienza d’uso: l’interfaccia Apify è abbastanza intuitiva ma essendo così flessibile può confondere i non esperti – devi capire quale Actor scegliere, inserire gli input giusti (spesso liste di URL o parole chiave), poi attendere l’esecuzione cloud. Ho testato l’Actor “Instagram Profile Scraper” per vedere se riusciva a ottenere email dai profili: funziona, ma occorre fornire cookie di sessione Instagram e i risultati arrivano in JSON, da cui estrarre i dati utili. Insomma, Apify è potente ma a meno che tu non sia già avvezzo a strumenti di data scraping, potrebbe risultare un po’ eccessivo per semplici esigenze di lead. Quando usarlo: se hai bisogno di scraping su siti non standard o molto specifici, Apify è ottimo. Esempio: estrarre tutti i bandi di gara da un sito governativo con pagine che si caricano via script – probabilmente qualcuno su Apify Store ha già creato un Actor per questo! Per lead gen più classica (social, mappe, ecc.) invece ci sono soluzioni più mirate.

    • Outscraper (Google Maps e non solo) – Outscraper è un servizio specializzato nelle API per estrarre dati da servizi Google (Maps, Search, Places, ecc.) e alcune piattaforme utili per lead (ad esempio ha scraper per Yelp, per estrarre elenchi di imprese locali, e persino un email & contacts scraper). Non ha un’interfaccia visuale di configurazione complessa: si usa tramite un pannello web molto semplice dove scegli l’API (es. “Google Maps Scraper”), inserisci la query (es. “ristoranti a Milano”), e lui estrae tutti i risultati con nome, indirizzo, telefono, sito web, e a volte email (alcune attività su Google mostrano l’email). Modello di costo: Outscraper non ha un abbonamento mensile fisso obbligatorio; funziona pay-as-you-go. C’è un free tier che copre ~500 risultati gratis (ad esempio le prime 500 aziende in Google Maps), dopodiché paghi circa $3 per 1000 risultati. Quindi con pochi dollari puoi estrarre migliaia di contatti. È interessante perché non ti vincola: se devi fare una singola lista paghi solo quello. Vantaggi: estremamente facile da usare, rapido (ti manda una mail quando il job è pronto con il CSV da scaricare), e capace di scavare a fondo (può sfogliare tutte le pagine di Google Maps per una query, ad esempio). Limiti: è focalizzato su fonti specifiche – eccezionale per lead di attività locali o per estrarre contatti aziendali da directory popolari, meno utile per altri siti arbitrari. Inoltre, i dati estratti vanno comunque verificati: molte aziende su Google Maps non mostrano email, quindi potresti ottenere tanti numeri di telefono ma dover cercare gli indirizzi email poi sui siti web (Outscraper prova anche a visitare i siti e trovare email, ma non sempre riesce al 100%). Confronto con Mailerfind: se il tuo target sono attività locali (es. vuoi contattare tutti i negozi di abbigliamento di una città), Outscraper è ottimo per ottenere un elenco con telefono e magari email. Mailerfind invece si basa su Instagram: sorprendentemente, anche su IG trovi molte piccole attività locali che promuovono i loro servizi. La differenza è nel come le raggiungi: con Outscraper avrai contatti “ufficiali” (spesso email generiche tipo info@), con Mailerfind potresti raggiungere il profilo Instagram e magari l’email del proprietario se è pubblicata lì. Una strategia avanzata è combinare gli approcci: usare Outscraper per mappare tutte le aziende di un settore, e poi per ciascuna cercare su Instagram se hanno un profilo e passarle in Mailerfind per ottenere contatti più “caldi” (perché legati ai social).

    • Altri strumenti e approcci: meritano una menzione ParseHub (simile a Octoparse, gratuito fino a 5 progetti e ~200 pagine per esecuzione, cross-platform), e Data Miner (estensione Chrome freemium, con ~500 estrazioni gratuite al mese, utile per estrarre tabelle e liste HTML facilmente). ParseHub l’ho trovato un po’ meno user-friendly di Octoparse ma comunque efficace; Data Miner è comodo se devi estrarre dati tabellari da una singola pagina web alla volta (la uso ad esempio per copiare tabelle da siti web in Google Sheets in 1 click). Infine, se hai competenze di programmazione o risorse tecniche, c’è sempre l’opzione fai-da-te con librerie open source come Scrapy (Python) o BeautifulSoup. Con uno sviluppatore a disposizione, puoi scrivere scraper su misura molto potenti – Scrapy ad esempio permette di gestire grandi volumi con proxy rotanti, crawling di interi siti, ecc. Lo svantaggio è ovviamente il tempo di sviluppo e manutenzione: per progetti one-shot non conviene, ma per esigenze continuative di data mining può valere la pena. Ad ogni modo, oggi come oggi ci sono tanti strumenti no-code che conviene partire da quelli e valutare il fai-da-te solo se strettamente necessario (o se i costi dei tool superano quelli di sviluppo interno).

    Nota anti-blocco: quando usi strumenti di web scraping generico, ricordati di non sovraccaricare i siti target e rispettare le regole: molti tool cloud (Thunderbit, Apify, ecc.) integrano proxy e rotazione IP automaticamente, ma se usi tool locali come WebScraper.io o script tuoi, dovrai curare tu questi aspetti. Inviare troppe richieste dallo stesso IP può portare al blocco (HTTP 429) o a CAPTCHA. Quindi, per scraping intensi: introduci pause, usa proxy, e controlla sempre i Terms of Service del sito che stai estraendo (alcuni vietano espressamente lo scraping non autorizzato). Sii un “buon bot” 🌟: rispetta robots.txt quando applicabile, e limita la velocità di scraping per non impattare i server altrui.

    Strumenti per Email Scraping e Lead Enrichment

    Abbiamo visto come raccogliere lead da social e web, ora resta un tassello fondamentale: ottenere email valide e arricchire i dati dei contatti. Spesso infatti i raw lead estratti (soprattutto da social o da liste web) potrebbero non includere direttamente un indirizzo email utilizzabile. In altri casi abbiamo solo nome e azienda, e dobbiamo trovare l’email corrispondente. Qui entrano in gioco gli email finder e gli strumenti di lead enrichment. Inoltre, una volta raccolte tante email, è buona norma verificarle e gestirle in modo conforme al GDPR. Vediamo come procedere:

    • Hunter.io (Email Finder) – Uno strumento classico per trovare email aziendali partendo da un dominio o un nome specifico. Con Hunter puoi inserire un dominio (es. azienda.com) e otterrai un elenco di email trovate pubblicamente associate a quel dominio, spesso con indicazione del formato (e.g. [email protected]). Oppure puoi usare la funzione “Email Finder” dando nome e cognome + dominio aziendale, e Hunter proverà a ricostruire l’email (e verificarla). Piano gratuito: 25 ricerche al mese free, poi piani a salire. Io lo uso quando ho pochi lead specifici da contattare e mi mancano le email. Ad esempio, se grazie allo scraping di LinkedIn ho ottenuto “Mario Rossi, Marketing Manager di ABC S.p.A.”, su Hunter cerco @abcspa.it e spesso trovo la struttura delle email aziendali e magari l’email diretta di Mario (se compare in fonti pubbliche). Hunter offre anche un utile Email Verifier che controlla se un indirizzo è attivo (ping del server, ecc.). Integrations: c’è un plugin Chrome che quando visiti un sito ti mostra le email trovate per quel dominio – comodo per prospecting manuale. In ottica lead scraping, Hunter non estrae dati in automatico da social o siti, ma completa il puzzle fornendo email dove servono.

    • Snov.io, Apollo.io, ZeroBounce, altri… – Ci sono molti servizi simili a Hunter. Snov.io combina email finder + CRM + cold mailing. Ha un tier gratuito generoso (50 crediti di ricerca email + 100 di verifica al mese) ed è utile perché puoi poi gestire campagne email direttamente dalla loro piattaforma. Apollo.io è un database B2B enorme, con una ricerca simile a LinkedIn Sales Nav integrata: la versione free dà accesso limitato ma può bastare per qualche decina di contatti al mese. ZeroBounce è solo per la verifica di email (utile se hai liste grandi e vuoi ripulirle dai bounce). In generale, se hai budget zero, sfrutta i free tier combinati: ad esempio, potresti ottenere 25 email con Hunter + 50 con Snov + 50 con Apollo, già ~125 contatti gratuitamente (richiede un po’ di sbattimento iscriversi a tutti, ma… hack is hack 😜). Tieni però presente la qualità: questi strumenti attingono a database diversi, è bene incrociarli se possibile.

    • Lead Enrichment Tools – In parte ne abbiamo parlato (Kaspr, Lusha). Aggiungo Clearbit: offre API e plugin per arricchire un email con info aziendali e social (ha un free tier attraverso il plugin Clearbit Connect per Gmail, che dà qualche ricerca gratis al mese). Ad esempio, inserendo un’email ti dice ruolo, azienda, profili social associati. Non dà contatti se non li hai già, ma arricchisce quelli che hai. Utile per completare record: se hai una lista di email da Mailerfind o da scraping, puoi ottenere ragione sociale, settore, dimensioni azienda, ecc. per segmentare meglio. Zapier & integrazioni: un trucco avanzato è automatizzare l’enrichment: ad es., ogni volta che aggiungi un nuovo lead al foglio Google, far partire uno Zapier che chiama un API (tipo Enrich di Clearbit) e riempie le colonne mancanti (telefono, LinkedIn URL, etc.). Questo richiede un po’ di competenze tecniche o voglia di smanettare con API, ma ti dà un processo scalabile di arricchimento dati.

    • Verifica email e GDPR – Quando hai raccolto magari centinaia o migliaia di email tramite scraping ed enrichment, non inviare subito a tappeto! Prima: 1) passale in un verificatore (Hunter, Snov, ZeroBounce) per eliminare indirizzi invalidi o catch-all che potrebbero alzare la bounce rate. 2) Se fai outreach massivo, utilizza strumenti di warm-up per il tuo account di posta (Mailerfind ad esempio integra l’Email Warmup nei piani avanzati, per preparare il dominio a inviare senza finire in spam). 3) Rispetta le normative: in UE, per contattare email aziendali pubbliche a fini B2B vige il soft opt-in (puoi mandare comunicazioni rilevanti al ruolo, dando possibilità di opt-out). Assicurati quindi di inserire sempre un link di disiscrizione nelle tue email a freddo e una breve nota su perché li stai contattando. Gli strumenti di email marketing professionali lo fanno automaticamente. Mailerfind, ad esempio, garantisce che le sue campagne email siano GDPR compliant inserendo la gestione opt-out di default e tracciando le interazioni in modo anonimo fino a click/risposta. Fare scraping di per sé non viola leggi se i dati sono pubblici, l’uso che ne fai però deve essere etico e legale. Il mio consiglio: punta alla qualità dei lead e non inviare mail generiche a volumi enormi. Personalizza il messaggio, mostra che hai fatto ricerca sul destinatario, e vedrai che anche contatti “freddi” apprezzeranno la pertinenza invece di segnalarti come spam.

    Abbiamo esplorato un bel po’ di strumenti e tecniche per lo scraping di lead. Da questa guida completa puoi trarre alcuni messaggi chiave:

    • Definisci bene l’obiettivo: la scelta del tool dipende da dove si trovano i tuoi prospect (Instagram? LinkedIn? Sul web generico?) e dal tipo di info che ti serve (email personali vs aziendali, volumi grandi vs piccoli, ecc.). Non esiste uno strumento unico perfetto per tutto, ma Mailerfind si avvicina molto per molti casi d’uso comuni, grazie all’approccio end-to-end (dati + contatto).

    • Sfrutta i free plan con strategia: inizia testando gli strumenti gratuitamente per capire se fanno al caso tuo. I limiti delle versioni free spesso sono sufficienti per un progetto pilota. Ad esempio, prima di abbonarti a PhantomBuster o Octoparse, prova a raggiungere un risultato con le rispettive versioni gratuite; se vedi valore, allora considera l’upgrade.

    • Combina le soluzioni: un growth marketer navigato solitamente usa più strumenti in sinergia. Puoi usare Mailerfind per avere rapidamente email da IG e parallelamente usare Hunter per completare qualche contatto mancante, oppure usare Waalaxy per contattare su LinkedIn quelli che non rispondono alle email. Unisci i puntini secondo le tue esigenze.

    • Attenzione a non strafare: lo scraping è potente, ma va usato con intelligenza. Un database di 10k email non vale nulla se nessuno apre le tue mail. Meglio segmentare, personalizzare e seguire le “golden rules” dello scraping e dell’outreach (niente spam indiscriminato, niente violazioni di sistemi altrui). Se rispetti i limiti tecnici ed etici, gli strumenti descritti ti permetteranno di far crescere il tuo business in modo sorprendente, risparmiando ore di lavoro manuale e raggiungendo clienti che altrimenti sarebbero rimasti sconosciuti.

    In definitiva, oggi anche una piccola impresa o un freelance, armato solo di tool gratuiti o freemium, può costruire in poco tempo liste di lead altamente mirati e avviare campagne di vendita efficaci. Spero che questa panoramica pratica ti aiuti a orientarti e a scegliere gli strumenti giusti per la tua strategia. Buono scraping e buona lead generation! 🚀

    Strumenti per Email Scraping e Lead Enrichment

    FAQ – Domande frequenti sullo scraping di lead

    Cos’è lo scraping di lead e a cosa serve nella lead generation?

    Lo scraping di lead è il processo di estrazione automatica di contatti e informazioni di potenziali clienti da fonti online. In pratica si usano strumenti software per raccogliere dati come nomi, email, profili social, numeri di telefono da siti web, social network, directory ecc., invece di farlo manualmente. Serve a velocizzare la lead generation, ossia la creazione di liste di prospect da contattare per scopi di marketing o vendita. Ad esempio, potrei fare scraping dei follower di un competitor su Instagram per ottenere nuovi contatti interessati al mio settore, oppure estrarre da LinkedIn un elenco di direttori acquisti di aziende target. Lo scraping di lead ti dà volume e velocità nella fase iniziale del funnel (trovare contatti), così il tuo team può concentrarsi sull’outreach e la conversione.

    È legale fare web scraping per ottenere lead? Devo preoccuparmi del GDPR?

    Il web scraping in sé è legale nella maggior parte dei casi, purché si limiti a dati pubblici e si rispettino i termini di servizio dei siti. Ad esempio, estrarre informazioni visibili pubblicamente (come le email presenti nella sezione contatti di un sito, o gli utenti che commentano un post pubblico Instagram) di solito non viola leggi – è come fare “copia e incolla”, solo automatizzato. In Europa però entra in gioco il GDPR quando usi quei dati personali: se li conservi o li utilizzi per contattare qualcuno, devi avere una base legale. Per le email aziendali (tipo nome.cognome@azienda) utilizzate a fini B2B, è generalmente ammesso l’soft opt-in, cioè puoi inviare una mail pertinente offrendo il diritto di opt-out. Assicurati quindi di fornire sempre una via per cancellarsi e di utilizzare i dati solo nel contesto business pertinente. Evita assolutamente di raccogliere dati sensibili o usare il scraping per finalità scorrette (spam massivo, profiling non autorizzato di persone fisiche, ecc.). In sintesi: sì, puoi fare lead scraping in modo etico e legale, specie se i dati sono pubblici e se rispetti la privacy degli interessati. Strumenti come Mailerfind aiutano in questo senso, limitandosi a dati pubblici e includendo automaticamente meccanismi di compliance (ad es. link di disiscrizione nelle email). Se hai dubbi, consulta un esperto legale, ma in generale usando il buonsenso e best practice GDPR dovresti essere al riparo da problemi.

    Quali sono i migliori strumenti gratuiti per lo scraping di lead su Instagram e LinkedIn?

    Per Instagram, il top tool in assoluto (per facilità ed efficacia) è Mailerfind, che offre un piano freemium e consente di estrarre rapidamente email e altri dati dai follower di qualsiasi account IG, con anti-ban incluso e possibilità di fare outreach direttamente. In alternativa, PhantomBuster ha dei moduli per Instagram scraping, ma la versione gratuita è limitata a 14 giorni e richiede più attenzione nell’uso. Per LinkedIn, strumenti 100% gratuiti purtroppo non danno grandi volumi perché LinkedIn vigila molto: puoi sfruttare la prova gratuita di Sales Navigator insieme a un estrattore come Evaboot (per ottenere i profili in CSV) e poi magari usare un free trial di PhantomBuster o un plugin come Kaspr (che offre qualche contatto gratis) per ottenere le email. Waalaxy ha un piano gratuito che permette di automatizzare un po’ di outreach su LinkedIn (utile se vuoi contattare direttamente lì senza estrarre le email). Riassumendo: Instagram -> Mailerfind è la via maestra gratuita; LinkedIn -> combinazione Sales Nav trial + tool freemium (Evaboot, Kaspr) può funzionare per un numero limitato di lead. Tieni sempre presente i limiti: su LinkedIn è bene non esagerare con lo scraping, meglio procedere con target piccoli e qualificati.

    Come posso evitare che il mio account venga bannato o bloccato durante lo scraping?

    Il rischio di ban esiste soprattutto sui siti che richiedono autenticazione (LinkedIn, Instagram, Facebook…) se usi il tuo account per estrarre troppi dati in poco tempo. Ecco alcuni consigli chiave: 1) Usa proxy/rotazione IP – molti strumenti integrano proxy (ad esempio Mailerfind lo fa lato suo, PhantomBuster ha opzioni per usare proxy) in modo che le richieste non sembrino venire tutte dal tuo account/IP. 2) Limita la velocità e quantità – non cercare di prendere 10k risultati in 1 ora. Meglio 500 al giorno per 20 giorni, ad esempio. Alcuni tool come Waalaxy impongono già limiti realistici (es. 100 azioni/giorno su LinkedIn). 3) Imita il comportamento umano – se possibile inserisci ritardi random, non eseguire azioni ripetitive troppo velocemente. 4) Monitora l’account – se noti captchas, email di LinkedIn che segnalano attività sospette, fermati subito e rallenta. 5) Strumenti con anti-ban – prediligi software che dichiarano di avere protezioni anti-block. Ad esempio Mailerfind enfatizza la capacità di fare scraping su Instagram senza ban grazie a algoritmi proprietari di rate limiting e rotazione. Anche altri strumenti cloud (Apify, Outscraper) gestiscono bene i ban perché hanno pool di IP. In generale, la regola d’oro è: pazienza e gradualità. Se hai urgenza di prendere milioni di dati velocemente, probabilmente dovrai investire in infrastruttura robusta e accettare qualche rischio; ma per lead generation quotidiana, mantenendo un profilo basso e usando i tool giusti, non avrai problemi.

    Dopo aver raccolto i lead, qual è il modo migliore per contattarli?

    Una volta che hai la tua lista di lead (con nomi, email, magari numero di telefono), arriva la fase cruciale: l’outreach. Il modo migliore dipende dal tipo di lead e dal canale: nel B2B spesso si usa l’email a freddo (cold email) oppure un contatto su LinkedIn; nel B2C potresti usare l’email ma anche campagne custom audience sui social o addirittura WhatsApp/SMS se hai i numeri e il consenso. In ogni caso, il consiglio è di usare strumenti che facilitano l’automazione mantenendo un tocco personale. Ad esempio, con Mailerfind puoi impostare una sequenza di email direttamente ai lead Instagram estratti, scrivendo magari un messaggio personalizzato riferito al fatto che seguno un certo account (contestualizza, così capiranno perché proprio a loro). Oppure, se preferisci un CRM dedicato, puoi importare i lead in un software di email marketing (ce ne sono di freemium come MailChimp per piccole liste) e lanciare da lì la campagna. L’importante è: 1) segmentare i lead in base a caratteristiche rilevanti (es. dividi per settore, o lead freddi vs caldi se hai punteggi, etc.), 2) creare un messaggio mirato e di valore per ciascun segmento (niente email generiche copia-incolla a tutti), 3) includere sempre call-to-action chiare (prenota una call, scarica un documento, rispondi a questa mail…) e 4) follow-up se non ottieni risposta, cambiando magari l’approccio. Strumenti come Waalaxy ti aiutano nel follow-up automatico su LinkedIn, strumenti come Lemlist o Snov.io (campagne email) permettono follow-up via email con condizioni (se non apre entro X giorni rimanda altro messaggio). Insomma, scraping i lead è solo l’inizio: la differenza la fa come li approcci. Un buon messaggio, inviato con la giusta frequenza, fa la differenza tra un elenco di indirizzi che “prende polvere” e una pipeline di clienti interessati. Usa la stessa cura che avresti nel contatto one-to-one, solo che qui lo stai scalando su decine o centinaia di persone. Buon outreach!

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