Come ottenere l’indirizzo email di qualcuno da Instagram – metodi efficaci e legali

Gabriela Sánchez

Ago 19, 2025

Trovare l’indirizzo email di un utente Instagram può sembrare difficile, ma è possibile! In questa guida ti spiego in prima persona come riuscirci in modo efficace e nel rispetto della legge. Che tu voglia contattare un amico, un influencer per una collaborazione, fare networking professionale o raccogliere contatti per il tuo business, qui troverai tutti i metodi migliori per ottenere email da Instagram.

Parleremo sia di trucchi manuali (ad esempio controllare il profilo stesso o usare Google), sia di strumenti avanzati per raccogliere più indirizzi in una volta sola. Inoltre, vedremo come Mailerfind – una piattaforma specializzata – può aiutarti in ogni fase, dalla ricerca degli indirizzi all’invio di email in massa, il tutto in modo conforme al GDPR. Pronto? Iniziamo!

Índice

    Perché cercare l’email di qualcuno su Instagram?

    Di solito chi cerca come ottenere l’indirizzo email di qualcuno da Instagram vuole contattare quella persona al di fuori di Instagram. I motivi possono essere diversi:

    • Contatto professionale o commerciale: ad esempio un’azienda che vuole proporre una collaborazione a un influencer o a un potenziale cliente conosciuto su Instagram. Molti professionisti preferiscono le email ai DM di Instagram per discutere di lavoro.

    • Networking o opportunità di lavoro: magari hai individuato un esperto nel tuo settore su Instagram e vorresti inviargli il tuo CV o una proposta, quindi hai bisogno del suo contatto email.

    • Interesse personale: potresti aver perso i contatti di un vecchio amico che ora è su Instagram e preferisci scrivergli via email, oppure vuoi inviare foto o documenti che via DM sarebbero scomodi.

    • Email marketing mirato: se hai un’attività, potresti voler trovare email di utenti Instagram interessati al tuo settore (ad esempio i follower di un account a tema) per inviare offerte o newsletter. In questo caso l’intento è più prospezione commerciale, e vedremo tecniche dedicate.

    In tutti i casi, l’obiettivo è ottenere un contatto diretto e più formale rispetto al messaggio privato su Instagram. Nei prossimi paragrafi vedremo come raggiungere questo obiettivo in maniera efficace e rispettosa, evitando sia perdite di tempo che problemi di privacy.

    (Spoiler: esistono approcci semplici come controllare il profilo stesso, e soluzioni più avanzate come l’utilizzo di tool di scraping legale per Instagram. Ti guiderò attraverso ciascuno di essi, con esempi concreti.)

    Metodi rapidi per trovare l’email di un singolo profilo Instagram

    Se hai in mente una persona specifica su Instagram di cui vuoi reperire l’indirizzo email, comincia dai metodi semplici qui sotto. Queste tecniche funzionano meglio profilo per profilo, ovvero per trovare uno (o pochi) contatti mirati.

    Controlla le informazioni di contatto sul profilo Instagram stesso

    Il primo passo è banale ma spesso risolutivo: visitare il profilo Instagram dell’utente e cercare se ha reso pubblica la sua email. Ecco cosa fare:

    • Usa l’app mobile di Instagram: alcuni dettagli di contatto sono visibili solo dall’app e non da desktop. Apri Instagram sul telefono e vai sul profilo della persona.

    • Cerca il pulsante “Email” o “Contatto”: molti account Business o Creator su Instagram mostrano un pulsante Email direttamente sotto la bio. Se c’è, cliccalo: l’app aprirà il tuo client di posta predefinito, mostrando l’indirizzo email collegato a quell’account. (Ad esempio, vedrai qualcosa tipo “mailto: [email protected]).

    • Controlla la bio e le storie in evidenza: se non c’è un pulsante, l’utente potrebbe aver inserito il suo indirizzo email manualmente nella bio (magari formattato come nome [at] dominio.com per evitare spam) oppure in una story highlight dedicata ai contatti. Scorri la biografia e clicca sulle eventuali storie in evidenza con titoli tipo “Contact”, “Contatti” o simili.

    • Link in bio: se l’utente ha un link in bio (es. Linktree, il suo sito personale, un blog o un profilo LinkedIn), seguilo. Spesso, visitando il sito personale o la pagina collegata, troverai una sezione “Contact” o il suo indirizzo email pubblicato lì. Ad esempio, molti creator rimandano a un Linktree dove una delle voci è “💌 Email” che una volta cliccata svela l’indirizzo.

    ✔ Esempio concreto: supponiamo tu stia cercando l’email di un fotografo trovato su Instagram. Aprendo il suo profilo dall’app vedi un pulsante “Email” sotto la descrizione – bingo! Ci tocchi sopra e compare l’indirizzo [email protected]. In alternativa, magari nella bio c’è scritto “📩: [email protected]” oppure un link al suo sito nomefotografo.it dove nella sezione Contatti trovi un modulo con l’indirizzo in chiaro. In tutti questi casi, hai ottenuto facilmente la sua email per contattarlo fuori da Instagram.

    Come ti aiuta Mailerfind? Questo primo metodo è “manuale”, ma è comunque il punto di partenza. Se ottieni uno o più indirizzi email in questo modo e prevedi di contattare queste persone via newsletter o email marketing, puoi importare subito questi contatti in una piattaforma come Mailerfind. In Mailerfind li potrai organizzare in una lista e magari inviare loro un’email di presentazione personalizzata. Assicurati solo di aver già un rapporto o un motivo valido per scrivere: ad esempio, se hai promesso un contenuto o hai parlato con questa persona in DM prima. Mailerfind ti aiuta a spedire l’email ottimizzando il recapito (niente spam) e gestendo eventuali disiscrizioni, così mantieni un approccio professionale e conforme alle regole fin dal primo contatto.

    contatto sul profilo Instagram

    Cerca indizi al di fuori di Instagram (Google, social e dominio email)

    Se sul profilo Instagram non trovi alcun indirizzo, dovrai fare un piccolo lavoro da detective sfruttando altre fonti. Ecco alcune strategie:

    • Cerca su Google il nome o username: Inserisci su Google (o un altro motore di ricerca) il nome dell’utente o il suo handle Instagram aggiungendo parole come “email”, “contatto”, “contact”, “mail”. Ad esempio "Mario Rossi" email oppure "[email protected]". A volte spuntano risultati da altri siti dove quella persona ha reso pubblico il suo contatto (forum, vecchi profili, elenchi di partecipanti a eventi, ecc.).

    • Altri social network: Controlla se ha link ad altri social (Twitter/X, LinkedIn, Facebook). Su LinkedIn, per esempio, molti professionisti rendono visibile l’email ai collegamenti o la inseriscono nel riepilogo. Su Twitter/X a volte nel bio c’è un indirizzo email. Anche Facebook può rivelare email se l’utente la condivide pubblicamente (raro, ma tentare non nuoce).

    • Sito web personale o aziendale: Se conosci (o hai trovato) il sito web della persona o della sua azienda, visita quel dominio. Spesso la struttura comune per email è nome@dominio o info@dominio. Controlla la pagina “Contatti” o “Chi siamo” del sito: potresti trovare l’email diretta, oppure un form di contatto (da cui però puoi ricavare almeno il dominio).

    • Utilizza strumenti di ricerca email generici: Esistono servizi come Hunter.io, Clearbit, Snov.io, FindThatLead ecc. dove inserendo un nome e un dominio aziendale, ottieni possibili indirizzi email collegati. Questo funziona se dall’Instagram capisci nome e società (es: Mario Rossi che lavora per ABC Srl –> provi a cercare mario rossi abc.it). Questi strumenti spesso hanno un piano gratuito limitato o piccoli costi per ricerca. Nota: se l’utente Instagram è un privato senza dominio (ad esempio un artista, uno studente), questa strada potrebbe non portare risultati.

    ✔ Esempio concreto: il tuo target è una travel blogger, “Anna Travel”. Sul suo Instagram non c’è email, ma ha un link a un blog annatravel.com. Sul blog trovi una pagina “Contatti” dove però c’è solo un form. Provi allora a cercare su Google [email protected] e “Anna Travel email”: esce un risultato su un vecchio post di Facebook dove lei stessa invitava a contattarla a [email protected]. Trovato! In alternativa, scopri dal blog che collabora con l’agenzia TravelCo: vai su LinkedIn, cerchi “Anna TravelCo” e trovi il suo profilo con l’email aziendale in chiaro. Obiettivo raggiunto.

    Come ti aiuta Mailerfind? In questa fase Mailerfind può sembrare c’entri poco – stai facendo ricerche esterne – ma torna utile subito dopo. Immagina di aver raccolto diverse email di potenziali contatti interessanti (magari 5-10 influencer o professionisti individuati manualmente). Invece di inviare singole email dal tuo Gmail (rischiando di fare errori o finire in spam se fai copia-incolla multipli), puoi caricare questa mini-lista in Mailerfind. Da lì imposti un’email personalizzata per ciascuno (magari usando campi dinamici per il nome) e la invii in un click a tutti, mantenendo un tono individuale ma risparmiando tempo. Mailerfind curerà per te l’ottimizzazione dell’invio (così le email non finiscono in posta indesiderata) e includerà automaticamente il link di disiscrizione per rispettare la privacy. In breve, ti consente di trasformare quei contatti trovati con fatica in una piccola campagna di outreach professionale.

    Sfrutta servizi di people search o strumenti OSINT

    Un altro approccio per trovare l’email di qualcuno partendo dal suo profilo Instagram è affidarsi a servizi specializzati in ricerca persone. Questi servizi aggregano informazioni da varie fonti pubbliche (social media, registri pubblici, data breach, ecc.) e spesso permettono di cercare per username o nome completo. Eccone alcuni:

    • Spokeo: molto popolare negli USA, consente la ricerca per username Instagram. Inserendo il nickname, Spokeo proverà a trovarti email associate a quella persona (oltre ad altri dettagli come numeri di telefono o indirizzi fisici). È a pagamento, ma offre prove a costo basso (es. pochi dollari per un report di 7 giorni).

    • Pipl: un motore di ricerca people-centric dove inserire nome+cognome o username; può restituire email collegate a profili social, se disponibili. Pipl è anch’esso a pagamento per dettagli avanzati.

    • Social Catfish, BeenVerified, Intelius: altri servizi simili, più utili per ricerche negli Stati Uniti. Permettono reverse lookup: tu metti il nome utente o il nome completo e cercano possibili profili e contatti.

    • Strumenti OSINT (Open Source Intelligence): se hai dimestichezza con la tecnologia, esistono script e programmi creati per investigare sui social. Ad esempio Osintgram è un tool Python che, con qualche comando, può estrarre informazioni da Instagram (come email presenti nei profili, se ce ne sono). Sono però strumenti non ufficiali e richiedono competenze tecniche – li cito per completezza, ma se non sei esperto puoi saltare oltre.

    • “Google Dorking” avanzato: già abbiamo accennato alla ricerca Google. Una tecnica OSINT specifica è usare query mirate, ad esempio: site:instagram.com "nomeutente" "@gmail.com" per vedere se magari in qualche pagina pubblica (tipo codice embed, descrizioni, ecc.) appare un indirizzo collegato. Onestamente, raramente funziona per Instagram, ma potrebbe valere la pena provare varianti se sei disperato. 😉

    Attenzione: molti di questi servizi people search sono in inglese e tarati per dati di paesi anglofoni. Il loro utilizzo inoltre potrebbe non essere strettamente GDPR-compliant (estraggono dati personali senza consenso esplicito). Se decidi di usarli, fallo con criterio e solo per ricerche lecite. Ad esempio, cercare l’email di un influencer che di fatto l’ha resa pubblica altrove è un conto; usare questi servizi per “scavare” informazioni private su qualcuno potrebbe violare la privacy.

    ✔ Esempio concreto: vuoi a tutti i costi contattare un creator visto su IG che non lascia trapelare nulla. Provi con Spokeo: inserisci il suo username @LucaTech, paghi il piccolo abbonamento, e Spokeo ti restituisce un report in cui compare un’email [email protected] associata a quel profilo (magari trovata perché Luca aveva usato la stessa mail per registrarsi su un vecchio forum). Se l’informazione ti sembra coerente (nome combacia, ecc.), hai trovato un canale per raggiungerlo. In alternativa, potresti scoprire che dietro @LucaTech c’è Luca Rossi, trovi la sua azienda e attraverso Hunter.io trovi [email protected]. Queste tecniche richiedono un po’ di fortuna, ma a volte fanno la differenza.

    Come ti aiuta Mailerfind? Mailerfind qui entra in gioco soprattutto dopo che hai ottenuto l’email. Se grazie a Spokeo & co. recuperi contatti interessanti, potresti volerli coinvolgere in campagne di email marketing mirate (ad esempio presentare il tuo servizio). Con Mailerfind puoi creare facilmente una lista segmentata per questi lead “da Instagram” e inviare loro contenuti di valore. Inoltre, Mailerfind tiene traccia delle aperture, dei clic e delle risposte: potrai capire se quell’indirizzo trovato è attivo e interessato, ottimizzando i tuoi sforzi di follow-up. In più, la piattaforma gestisce per te compliance e disiscrizioni, così non rischi di essere etichettato come spammer se il destinatario non è interessato.

    “Trucco” della password dimenticata (da usare con cautela)

    Passiamo ora a un metodo non convenzionale, spesso citato in forum e discussioni OSINT: utilizzare la funzione “Password dimenticata” di Instagram per ottenere un indizio sull’email della persona. Come funziona?

    • Vai sulla schermata di login di Instagram e clicca su Hai dimenticato la password?.

    • Inserisci il nome utente Instagram della persona di cui vuoi scoprire l’email.

    • Instagram ti dirà che invierà un link di recupero all’email associata. Non ti mostrerà tutta l’email, ovviamente, ma spesso ne rivela una parte. Ad esempio potresti vedere un messaggio tipo: “Abbiamo inviato un’email a lu**[email protected] oppure “al numero di telefono che termina in 34”.

    • Da quel poco che vedi (es. lu**[email protected]), puoi provare a intuire l’indirizzo completo: forse è [email protected] o [email protected]. Se mostra un dominio particolare (es. *@outlook.it), hai almeno scoperto quale provider usa.

    • A quel punto, potresti tentare di inviare un’email a quell’indirizzo ipotetico e vedere se rimbalza o no, ma attenzione: è un approccio trial-and-error che sconfina facilmente nello scorretto. Meglio sarebbe usare l’indizio per ulteriori ricerche (es: provi a cercare quell’indirizzo parziale su Google, magari spunta completo da qualche parte).

    Importante: questo metodo invia effettivamente un’email di recupero password al proprietario dell’account! Ciò significa che la persona potrebbe ricevere una notifica “Hai richiesto il reset della password” (anche se in realtà l’hai fatto tu). È facile passare per malintenzionati o allarmare l’utente. Usa questo trucco solo se sei consapevole di ciò che comporta. Ad esempio, potresti avvisare la persona in anticipo (“Ehi, sto cercando di ricordare la tua email, posso provare il reset così mi arriva un indizio?”) – ma capirai che nella maggior parte dei casi non è una buona idea farlo di nascosto.

    In sintesi, la funzione Forgot Password può dare qualche informazione in più quando sei a caccia di un’email sfuggente, ma va usata cum grano salis. Personalmente la considero l’ultima spiaggia, anche perché se qualcuno non rende pubblica la sua email, probabilmente non gradirà tentativi poco trasparenti per scoprirla.

    (Meglio invece investire energie in altri metodi o rispettare la loro volontà di non essere contattati via email.)

    Chiedi direttamente via messaggio o commento

    Torniamo ai metodi 100% leciti e trasparenti: se proprio non trovi l’email di contatto di una persona su Instagram, puoi provare a chiedergliela direttamente. Sì, hai capito bene: a volte la soluzione più semplice è scrivere un messaggio privato (DM) o un commento educato e chiedere il contatto email spiegando il perché.

    Ecco alcuni consigli per farlo bene:

    • Presentati e spiega le tue intenzioni: ad esempio: “Ciao Marco, ho scoperto il tuo profilo e apprezzo molto i tuoi contenuti. Avrei piacere di inviarti una proposta di collaborazione dettagliata via email. Potresti farmi avere un tuo indirizzo email dove contattarti? Grazie mille!”. In questo modo capirà chi sei e perché vuoi l’email.

    • Sii professionale e breve: i DM sconosciuti possono finire filtrati. Scrivi un messaggio chiaro, non troppo lungo, che non sembri spam. Evita messaggi generici tipo “Ehi, come va? Posso avere la tua email?” senza contestualizzare.

    • Usa i commenti con cautela: se il DM non ottiene risposta (magari finisce in Richieste di messaggi), potresti lasciare un commento pubblico in un suo post del tipo: “Ciao, avrei una proposta da farti, potresti controllare il tuo DM? 😊”. Così lo invogli a vedere il messaggio privato in cui chiedi l’email. Non scrivere direttamente l’invito a darti l’email nei commenti pubblici, per rispetto della privacy.

    • Offri valore in cambio: le persone sono restie a condividere l’email per paura di spam. Se fai capire che dalla tua email riceveranno valore (es. una guida gratuita, un’offerta interessante, una possibilità lavorativa concreta), saranno più propensi a dartela. In fondo, anche quando gli utenti la inseriscono in bio, è perché vogliono essere contattati per opportunità – devi solo convincerli che la tua opportunità vale.

    ✔ Esempio concreto: hai provato di tutto per contattare un esperto di fitness su IG per proporgli di diventare testimonial del tuo prodotto, ma niente email trovata. Decidi allora di scrivergli in DM: “Ciao Luca! Ti seguo da tempo, sono un nutrizionista e vorrei coinvolgerti in un progetto di ebook sul fitness. Ti va se ti invio i dettagli via email? Se sì, mandami pure il tuo contatto, oppure scrivimi a [la tua email]. Grazie!”. Con questo approccio gentile e onesto, se interessato sarà lui stesso a darti l’email o addirittura a scriverti direttamente.

    Come ti aiuta Mailerfind? Qui la palla passa all’utente: se accetta, ti darà la mail e potrai finalmente contattarlo. Una volta che hai raccolto via DM diverse email di persone interessate, conviene centralizzare la comunicazione. Ad esempio, potresti creare su Mailerfind una lista “Contatti ottenuti da Instagram”: ogni volta che qualcuno ti dà il suo indirizzo, lo aggiungi lì. A quel punto puoi usare la piattaforma per inviargli materiali, proposte o newsletter in modo ordinato. Un bel vantaggio è che con Mailerfind puoi anche automatizzare alcune email: poniamo che 10 persone ti abbiano dato l’email per ricevere un ebook gratuito, puoi far partire in automatico una mail di benvenuto con il link all’ebook per ognuno di loro non appena li aggiungi alla lista. Risultato: niente copia-e-incolla manuale e contatti subito soddisfatti!

    Fin qui abbiamo visto le tecniche per trovare l’email di qualcuno su Instagram a livello individuale. Ma cosa succede se il tuo obiettivo è più ampio, ad esempio raccogliere molte email di utenti Instagram (i tuoi follower, i follower di altri account, utenti di una certa nicchia, ecc.)? In tal caso, procedere uno a uno sarebbe inefficiente. Nel prossimo capitolo vediamo come ottenere indirizzi email da Instagram su larga scala, in maniera organizzata e – soprattutto – legale.

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    Come ottenere indirizzi email da Instagram su larga scala (follower, pubblico di nicchia, ecc.)

    Questa sezione è dedicata a chi vuole collezionare più contatti email possibili da Instagram, magari per far crescere la propria mailing list aziendale o per campagne di marketing. Esempi tipici: acquisire gli indirizzi email dei tuoi follower Instagram più attivi, oppure estrarre le email dei follower di un profilo affine (ad esempio i follower di un concorrente o di un influencer nel tuo settore), o ancora raccogliere email di utenti che usano un certo hashtag.

    Esistono strategie specifiche per farlo, che possiamo dividere in due categorie:

    • Metodi “volontari” o organici: chiedi direttamente agli utenti di lasciarti la loro email, offrendo qualcosa in cambio. Richiede più coinvolgimento, ma la qualità del contatto è ottima (perché ti stanno dando il consenso spontaneamente).

    • Metodi automatici (scraping): usi strumenti software per estrarre dagli account Instagram tutte le email pubbliche disponibili. È veloce e può darti molti lead, ma va fatto con criterio per restare nella legalità e non irritare gli utenti.

    Vediamoli in dettaglio, insieme a come sfruttarli al meglio con l’aiuto di Mailerfind.

    Offri un incentivo in cambio dell’email (giveaway, sconti, lead magnet)

    Un modo efficace e corretto di ottenere le email dei tuoi follower (o potenziali tali) è dare loro qualcosa di utile in cambio. In gergo marketing si chiama lead magnet: un “magnete” che attira contatti. Su Instagram funziona molto bene attraverso iniziative come:

    • Giveaway e concorsi: organizza un piccolo contest dove per partecipare gli utenti devono fornirti la loro email. Ad esempio: “Partecipa al giveaway e vinci un buono da 50€: iscriviti con la tua email al link in bio!”. Puoi fare post e storie annunciando il contest, e usare un form (Google Forms, Typeform, o una landing page dedicata) dove raccolgono email e magari il nome Instagram (per verificare che seguano le regole del contest, tipo seguirti o mettere like). In cambio, uno di loro vincerà un premio e tu avrai raccolto tante email di persone interessate al tuo brand.

    • Codici sconto esclusivi: prometti uno sconto speciale sul tuo prodotto/servizio a chi si iscrive con la mail. Esempio: “Vuoi un codice sconto 30% sul mio shop? Visita il link in bio e lascia la tua email, lo riceverai subito!”. Molti follower saranno felici di barattare l’email per un risparmio.

    • Contenuto gratuito (ebook/guida/tutorial): classico lead magnet informativo. Se sei un esperto in qualcosa, offri un mini ebook PDF, una guida, un video corso gratuito solo a chi lascia la mail. Pubblicizza su Instagram cosa contiene questo bonus esclusivo e spiega come ottenerlo (di nuovo, link a un modulo di iscrizione). Ad esempio: “Iscriviti per ricevere la mia guida PDF 10 trucchi per foto Instagram perfette direttamente via email.”

    • Eventi o webinar: promuovi una live, un webinar, una diretta zoom riservata su un tema, accessibile solo registrandosi via email. Chi è davvero interessato fornirà il contatto per ricevere il link dell’evento.

    Questi metodi hanno un duplice vantaggio: l’utente ti fornisce volontariamente la mail (quindi sei già in linea con il GDPR, avendo il suo consenso implicito) e in più ottieni un contatto “caldo” – cioè una persona potenzialmente molto interessata a ciò che offri, visto che ha compiuto un’azione per ottenerlo.

    Best practice: qualunque incentivo tu scelga, assicurati di:

    • Rendere facile l’iscrizione: il form deve essere semplice, mobile-friendly (visto che arrivano da Instagram mobile) e chiedere solo i dati necessari (nome e email sono sufficienti 99% delle volte).

    • Spiegare chiaramente cosa riceveranno e che non farai spam: es. “Inserisci la tua email per ricevere l’ebook e qualche consiglio extra nelle prossime settimane. Niente spam, promesso – potrai cancellarti in ogni momento.”

    • Mantenere la promessa subito: se prometti un codice sconto o PDF, appena iscritto l’utente deve riceverlo praticamente in tempo reale. Le persone online sono impazienti: se passa un’ora potrebbero già disinteressarsi.

    ✔ Esempio concreto: sei un nutrizionista attivo su IG e vuoi costruire una mailing list. Decidi di offrire un PDF gratuito “7 ricette sane pronte in 15 minuti”. Fai qualche storia mostrando le ricette e inviti a cliccare sullo sticker/link per scaricare la guida. L’utente clicca, atterra su una pagina dove inserisce nome ed email e immediatamente (via email) riceve il PDF. Risultato: hai ottenuto, poniamo, 500 email di persone davvero interessate a ricette sane – un pubblico perfetto a cui mandare in futuro newsletter o offerte sui tuoi servizi di coaching alimentare.

    Come ti aiuta Mailerfind? Mailerfind può essere il tuo alleato dietro le quinte di queste operazioni. Ad esempio:

    • Puoi collegare il form di iscrizione direttamente a Mailerfind (se usi strumenti avanzati o script) oppure più semplicemente importare le email raccolte appena finita la campagna.

    • Una volta dentro Mailerfind, puoi impostare subito un’email automatica di benvenuto che invia l’incentivo promesso. Nel caso del nutrizionista: crei una automation che a ogni nuovo contatto nella lista “Ricette sane PDF” invia immediatamente l’email con oggetto “Ecco la tua guida promessa 🥑” e allegato/link al PDF. Così ogni utente ha il suo premio in pochi secondi nella inbox.

    • Sempre con Mailerfind, puoi poi programmare altre email di follow-up: magari dopo 7 giorni mandi a tutti un’email chiedendo “Ti è piaciuta la guida? Ecco altri consigli…” e proponi un servizio a pagamento scontato. Oppure segmenti: chi ha cliccato nel PDF vs chi no, e invii contenuti differenti.

    • Cruciale: Mailerfind gestisce automaticamente la parte noiosa ma fondamentale del compliance: in ogni email c’è il link di disiscrizione, e la piattaforma tiene traccia dei consensi. In questo modo rispetti il GDPR e costruisci la tua lista “pulita” e interessata.

    Usa chatbot e messaggi diretti automatici (ManyChat)

    Abbiamo parlato di chiedere l’email via DM manualmente, ma se vuoi raccogliere molte email esiste un metodo più scalabile e persino divertente per l’utente: i chatbot su Instagram.

    Instagram consente, tramite partner ufficiali come ManyChat, di impostare delle automazioni nei messaggi diretti. In pratica, puoi programmare il tuo account in modo che, quando una persona invia un DM con una certa parola chiave, il sistema risponde in automatico seguendo uno script che decidi tu.

    Come sfruttarlo per ottenere email? Ecco un possibile flusso:

    • Nei tuoi post o storie, invita gli utenti a scriverti in DM una parola chiave. Ad esempio: “Vuoi la mia guida gratuita? Mandami un DM con la parola GUIDA e te la invio subito!”.

    • Configuri ManyChat (o simili) per intercettare la parola “GUIDA” nei DM in arrivo. Il chatbot, quando la vede, risponde qualcosa tipo: “Ciao! Per poterti inviare la guida, ho bisogno della tua email 😊. Per favore, scrivimi il tuo indirizzo email qui in chat.”.

    • L’utente digita la sua email nel DM. Il chatbot la salva e prosegue con un messaggio automatico: “Perfetto, grazie! 📩 Controlla la tua casella: ti ho appena inviato il link per scaricare la guida. Buona lettura!”.

    • Contemporaneamente ManyChat può invocare un’azione, ad esempio chiamare un webhook o integrazione, per inviare realmente l’email promessa all’indirizzo fornito (oppure puoi fare l’ultimo passaggio manualmente, ma l’idea è automatizzare tutto).

    • Risultato: l’utente ottiene immediatamente il contenuto desiderato restando su Instagram (ha interagito via chat, senza uscire dall’app) e tu hai acquisito la sua email con consenso implicito (ti ha scritto lui per primo, acconsentendo a ricevere quell’email).

    Perché funziona bene: è un processo molto fluido e interattivo. Molti utenti trovano più facile mandare un DM che compilare un form esterno. Sembra quasi di parlare con te personalmente (anche se è un bot), quindi c’è un coinvolgimento maggiore. In più, Instagram favorisce gli account con alto tasso di interazione in DM, quindi potresti anche guadagnare punti agli occhi dell’algoritmo.

    Attenzione:

    • Usa solo chatbot approvati da Instagram (ManyChat è uno di questi). Bot non ufficiali o “fatti in casa” potrebbero violare i termini e farti bloccare l’account.

    • Testa bene lo script prima di lanciarlo: assicurati che la parola chiave venga riconosciuta, che il bot capisca quando l’utente scrive un’email (alcune piattaforme lo fanno in automatico), e che le risposte siano chiare. Mantieni il tono del bot in linea col tuo stile, umano e cordiale, così l’utente non si sente con un robot freddo.

    • Tieni conto che, se la conversazione si complica, dovrai intervenire tu in prima persona. Il bot serve per l’automatismo base, ma le persone potrebbero fare domande aggiuntive nel DM. Non lasciare che il bot risponda a cose che non è programmato per capire: meglio prevedere un messaggio tipo “Se hai bisogno di altro aiuto, il team ti risponderà presto” e poi subentri tu.

    ✔ Esempio concreto: un artista digitale su IG vuole raccogliere email dei follower per vendere stampe. Prepara un bellissimo wallpaper per smartphone e lo offre gratis: “Scrivimi WALLPAPER in DM e ricevi lo sfondo esclusivo!”. Decine di follower inviano “WALLPAPER”; il chatbot chiede l’email; loro la forniscono e ricevono subito via email il file HD dello sfondo. L’artista in pochi giorni raccoglie magari 300 email di appassionati. La settimana dopo, può inviare a tutti un’email (già che li ha in lista) con un codice sconto per acquistare una sua stampa autografata. È così che un semplice DM si trasforma in una potenziale vendita.

    Come ti aiuta Mailerfind? Anche se l’email viene raccolta tramite ManyChat, poi dovrai gestire quei contatti. ManyChat stessa permette di esportare le email raccolte in un foglio Excel, oppure integrarsi con servizi esterni. Una delle strategie migliori è far integrare ManyChat direttamente con Mailerfind:

    • Puoi impostare che ogni nuovo indirizzo email catturato dal chatbot venga automaticamente aggiunto a una lista Mailerfind (ad esempio “Contatti da Instagram DM”).

    • Su Mailerfind, come sempre, puoi far partire subito l’email contenente il materiale promesso (guida, coupon, ecc.). ManyChat può anche inviarla direttamente via Gmail, ma usando Mailerfind avrai il vantaggio di tracciare in modo avanzato l’interazione (chi ha aperto, chi ha cliccato) e di impostare eventuali follow-up.

    • In Mailerfind poi puoi segmentare: ad esempio potresti chiedere nel chatbot qualcosa come “Quali argomenti ti interessano di più? Digita 1 per X, 2 per Y…” e a seconda della risposta assegnare un tag al contatto (tipo “interessato a stampe” vs “interessato a corsi online”). Questi tag li importi in Mailerfind e potrai mandare email mirate solo al segmento giusto. Ad esempio solo a chi ha mostrato interesse per stampe manderai l’offerta di stampe, agli altri no. Questo aumenta moltissimo l’efficacia delle tue campagne email.

    • Infine, Mailerfind ti aiuta a non perdere quei contatti: sono in una piattaforma sicura, backup, ecc., e non dipendono dal fatto che tu risponda manualmente ai DM uno per uno. È un vero e proprio patrimonio di marketing che costruisci in automatico.

    Crea sondaggi o quiz interattivi con richiesta di email

    Un ulteriore metodo “creativo” per convincere gli utenti a lasciarti l’email è coinvolgerli in un gioco, un sondaggio o un quiz. Le persone adorano dire la propria opinione o testare le proprie conoscenze, e puoi sfruttare questa leva a tuo vantaggio:

    • Sondaggio tematico: prepara, ad esempio, un breve sondaggio sui gusti o bisogni del tuo pubblico (“Dicci cosa ne pensi del nostro prodotto e ricevi un omaggio!”). Usa strumenti come Google Forms, Typeform o SurveyMonkey per creare domande interessanti. L’importante: includi nel form un campo obbligatorio per l’email con la chiara indicazione “Lasciaci la tua email per ricevere XYZ” (può essere i risultati del sondaggio, un regalo digitale, l’accesso esclusivo a qualcosa).

    • Quiz con punteggio: se vuoi un approccio più ludico, crea un quiz (es. “Quanto ne sai di fotografia?” con 5-10 domande a risposta multipla). Prometti che riceveranno via email il punteggio o una sorta di attestato/gadget. Così, per scoprire i risultati, dovranno fornire l’email.

    • Sfide e contest interattivi: ad esempio, se hai un profilo fitness, potresti lanciare la sfida “14 giorni plank challenge”. Inviti a iscriversi con email per partecipare. Ogni giorno mandi via email i consigli o esercizi, e magari chi completa la sfida riceve un premio. Qui l’email diventa il mezzo tramite cui eroghi il valore (i programmi giornalieri) e in più ti fai una lista di contatti iper-coinvolti sull’argomento.

    Pubblicizza questi sondaggi/quiz tramite post e soprattutto storie (dove puoi mettere link diretti al form/quiz). Metti bene in chiaro quale beneficio ottiene chi partecipa (oltre al divertimento). Ad esempio: “Partecipa al quiz e scoprilo: ti invierò via mail il tuo livello + un codice sconto personalizzato!”.

    Best practice: specifica sempre come userai l’email. Tipo: “(Ti invieremo solo l’esito del quiz e un piccolo bonus, niente spam).” La trasparenza aumenta la fiducia: l’utente capisce perché gli chiedi la mail e sarà meno restio a condividerla.

    ✔ Esempio concreto: gestisci un e-commerce di abbigliamento. Su Instagram lanci un sondaggio: “Qual è il tuo stile preferito? Partecipa al nostro sondaggio di 3 domande e ricevi un coupon 20% sul tuo prossimo acquisto!”. Nel form chiedi l’email (per mandare il coupon). Ottieni, diciamo, 1000 risposte: 1000 email nuove! Non solo, ma dal sondaggio scopri anche interessi (classico, casual, sportivo, elegante). Puoi usare queste informazioni per segmentare: chi ha risposto “sportivo” riceverà coupon su capi sportivi, chi “elegante” sulle nuove giacche eleganti, e così via, aumentando le chance che quel coupon venga usato.

    Come ti aiuta Mailerfind? Una volta raccolte le email tramite il sondaggio/quiz, Mailerfind diventa il tuo braccio operativo:

    • Importi la lista e magari aggiungi anche campi extra o tag basati sulle risposte (es: tag “stile_sportivo” vs “stile_elegante”).

    • Con l’editor di Mailerfind crei una bella email personalizzata per ciascun segmento, inserendo il codice coupon unico (ci sono integrazioni o puoi fare codici multipli, ma almeno un link alla promozione personalizzato). Puoi anche creare template differenti se il linguaggio o le immagini vuoi adattarle allo stile preferito di ciascun gruppo.

    • In un paio di clic, invii in massa ma in modo mirato le email a tutti i partecipanti, ognuno con il proprio contenuto. Con l’automazione potresti perfino programmare una seconda email di reminder a chi non ha utilizzato il coupon dopo 1 settimana: “Il tuo sconto scade tra 3 giorni, non perderlo!”.

    • Mailerfind traccerà quali segmenti hanno interagito di più (magari scopri che i “sportivi” aprono il 60% delle mail mentre i “eleganti” solo il 30% – insight utile per la tua strategia). E ovviamente gestisce le eventuali disiscrizioni: se qualcuno, dopo aver preso il coupon, non vuole altre email, potrà disiscriversi facilmente dal link, mantenendoti conforme alla normativa e rispettoso della volontà dell’utente.

    Estrarre le email pubbliche dai profili (scraping legale con strumenti specializzati)

    Passiamo ora alla modalità più “tecnica” ma potentissima: l’estrazione automatica di email dai profili Instagram, nota anche come Instagram email scraping. In pratica, ci sono strumenti che scansionano i profili per te e raccolgono qualunque contatto email trovino nelle informazioni pubbliche (bio o sezione contatto).

    Aspetto legale: Prima di tutto chiariamo – qui si parla di email pubbliche. Cioè quelle che gli utenti stessi hanno volontariamente reso visibili sul proprio profilo (perché le hanno messe in bio o impostate come contatto business). Non stiamo hackerando nulla né accedendo a database privati di Instagram (quello sarebbe illegale e impossibile senza violare sistemi). Lo scraping di dati pubblici in sé non viola la privacy se fatto correttamente, ma può violare i Termini di Instagram se fatto in modo troppo aggressivo. Ne riparleremo nella sezione legale, per ora tieni presente: devi raccogliere solo dati già pubblici e usare questi strumenti con moderazione.

    Come funziona uno scraper di email per Instagram? Di solito così:

    • Tu fornisci al tool un input, ad esempio: un determinato account, una lista di account, un hashtag o una location.

    • Il tool va a “visitare” tutti i profili collegati a quell’input. Ad esempio, se input = un account X, potrebbe estrarre l’elenco dei follower di X e poi navigare ciascun profilo di quell’elenco.

    • Per ogni profilo, cerca se c’è un’email visibile (oltre a eventualmente nome, numero di telefono, sito web, ecc. – spesso raccolgono tutto, ma la nostra attenzione è sull’email).

    • Crea un elenco con tutte le email trovate, magari insieme al nome utente e altre info utili.

    • Tu a fine processo hai un bel file (CSV, Excel) con centinaia o migliaia di indirizzi presi da quei profili.

    Questi strumenti risparmiano ore (anzi, settimane) di lavoro manuale. Immagina dover aprire 5.000 profili a mano e copiare le email: impossibile! Uno scraper può farlo in pochi minuti.

    Quali strumenti usare? Ce ne sono vari:

    • Mailerfind: tra i tool disponibili, Mailerfind stesso offre un servizio di scraping integrato nella sua piattaforma. Si distingue perché è studiato per essere chiavi in mano: non devi smanettare con script o estensioni, fa tutto sul suo server rispettando limiti per non farsi bloccare, ed è GDPR compliant (raccoglie solo dati pubblici e ti aiuta a gestire poi il contatto in regola). Con Mailerfind puoi ad esempio inserire direttamente “estrai email dai follower dell’account @XYZ” e in pochi clic ottenere i risultati.

    • Estensioni Chrome (IG Email Extractor, Growbot ecc.): ci sono plugin che girano nel tuo browser e simulano la navigazione su Instagram, estraendo contatti. Pro: alcuni sono gratuiti o economici. Contro: spesso sono lenti, rischiosi (se usati troppo, Instagram potrebbe bloccare il tuo account perché nota un’attività insolita dal tuo IP) e molti funzionano male su larga scala.

    • Strumenti generici di scraping come PhantomBuster: PhantomBuster è molto noto nel growth hacking. Offre “API” pronte per vari siti, tra cui Instagram. Puoi usarlo per estrarre follower, profili, email, ecc. È potente ma richiede di seguire tutorial e configurare cookie del tuo account Instagram dentro di esso. Se sei un po’ tecnico, è una soluzione flessibile (ha trial gratuiti limitati).

    • Piattaforme come Modash, IGLeads, SocLeads: si tratta di servizi orientati soprattutto al marketing influencer. Ad esempio Modash ha un enorme database di influencer >1k follower, e permette di ottenere le loro email (è pensato per brand che cercano influencer da contattare). IGLeads.io e SocLeads sono altri servizi che promettono estrazione email, spesso con abbonamenti mensili. Nota: informati sempre sulla serietà e legalità di questi servizi – alcuni sono un po’ “opachi” e magari violano i ToS senza dichiararlo.

    • Fai-da-te con codice: opzione per sviluppatori. Si può scrivere uno script in Python o usare API non ufficiali per scaricare dati. Non lo approfondiamo qui, ma sappi che alcune aziende più grandi fanno cose custom in casa. Per un singolo utente, meglio affidarsi a strumenti esistenti e collaudati.

    Vantaggi di Mailerfind rispetto agli altri: (dal momento che sto scrivendo in prima persona, condivido quello che ho riscontrato) Mailerfind unisce estrazione + invio email. Cioè, non solo ti tira fuori la lista di email, ma dentro la stessa piattaforma ti permette subito di mandare campagne email a quei contatti. E lo fa con attenzione a compliance (già che parliamo di dati personali). Altri strumenti magari ti danno il file e poi devi tu importarlo altrove per l’invio, rischiando errori. Inoltre, Mailerfind ha server ottimizzati: può estrarre migliaia di contatti rapidamente e in sicurezza, cosa che con estensioni “casalinghe” è difficile senza finire bloccati da Instagram.

    ✔ Esempio concreto: hai un negozio online di abbigliamento fitness. Vuoi espandere la tua base contatti raggiungendo persone interessate al fitness. Decidi quindi di estrarre le email dei follower di un famoso influencer di fitness su Instagram, @FitnessGuru, che ha 50k follower. Con Mailerfind imposti la scansione di quell’account: nel giro di qualche minuto ottieni, supponiamo, 3.000 email (perché magari su 50k follower, 3k avevano un’email pubblica nel profilo). Questi sono contatti potenzialmente utili perché chi mette la mail su IG di solito è aperto a contatti commerciali. Subito dopo, sempre con Mailerfind, invi una campagna a queste 3.000 persone presentando il tuo brand di abbigliamento sportivo con un’offerta di benvenuto. Il tutto stando attento a non sembrare spam (nel prossimo paragrafo vediamo come).

    Come ti aiuta Mailerfind? In questo scenario Mailerfind è protagonista assoluto:

    • Ti fa risparmiare tempo enorme: niente più copia-incolla manuale di contatti. Avvii la scansione e fai altro mentre raccoglie.

    • Rimani nella legalità: Mailerfind raccoglie solo informazioni pubbliche e lo fa in ottica GDPR. Inoltre, quando poi invii le email, include sempre il link per disiscriversi e rispetta le normative anti-spam. Questo è fondamentale perché, se contatti utenti che non ti hanno dato la mail direttamente (ma l’hanno resa pubblica), devi dare loro subito modo di capire perché li contatti e di cancellarsi se non gradiscono.

    • Oltre i tuoi follower: puoi ripetere la scansione per vari account affini, hashtag, ecc., costruendo liste di email di un’intera nicchia. Ad esempio, email dei follower di 5 grandi pagine fitness = stai raggiungendo probabilmente il grosso del pubblico appassionato a quel tema su Instagram.

    • Mailer integrato: come detto, immediatamente dopo puoi inviare una mail a tutti questi lead direttamente da Mailerfind. Non serve esportare/importare tra diversi servizi, è tutto un flusso unico.

    • Ottimizzazione tecnica: Mailerfind sa gestire i ritmi di invio per non allarmare i filtri spam, possiede le certificazioni, reputazione IP, etc. che un account email normale non avrebbe. Quindi le tue campagne avranno un delivery rate (tasso di recapito in inbox) molto più alto rispetto a se mandassi 3.000 email dal tuo Outlook 😅.

    • Consigli integrati: la piattaforma spesso fornisce suggerimenti su come scrivere la prima email a questi contatti “freddi”. Ad esempio, consigliando di personalizzare l’oggetto con il nome, di spiegare come hai ottenuto il loro contatto (“ti scrivo perché abbiamo interessi comuni su Instagram…”), ecc. In pratica, ti aiuta a non essere spam, che è cruciale per ottenere risultati e non rovinare la tua reputazione.

    Ovviamente, lo scraping va usato con buon senso: estrarre migliaia di email è una cosa, ma poi ricordati che dall’altra parte ci sono persone reali. Nel prossimo paragrafo parliamo proprio di come contattarle nel modo giusto e rispettare tutte le regole.

    messaggi diretti automatici

    Aspetti legali, privacy e best practice da seguire

    Raccogliere email da Instagram può dare grandi soddisfazioni, ma comporta anche delle responsabilità. L’ultimo che vorrai è finire nei guai per spam o giocarti la reputazione con pratiche aggressive. Ecco quindi alcune linee guida fondamentali per usare al meglio questi contatti in modo legale, etico ed efficace:

    • Chiedi (o conferma) il consenso in modo chiaro: se inviti i follower a lasciarti l’email (tramite form, DM, ecc.), spiega esattamente a cosa servirà. Esempio: “Userò la tua email solo per inviarti il PDF promesso e la nostra newsletter mensile, niente spam quotidiano.” La trasparenza genera fiducia e, soprattutto, ti mette al riparo da lamentele: l’utente sa cosa aspettarsi. Se invece hai raccolto l’email tramite scraping (dati pubblici), presentati e chiedi il permesso nella prima email: “Ciao, ho trovato il tuo contatto sul tuo profilo Instagram dove lo condividi pubblicamente. Ti scrivo perché… (valido motivo). Se preferisci non ricevere più email da me, puoi disiscriverti in qualsiasi momento con il link in fondo.” In questo modo sei onesto e rispetti la volontà dell’utente.
    • Rispetta la privacy e le normative: in Europa abbiamo il GDPR, quindi dovresti avere un’informativa privacy accessibile (ad esempio linkata nel footer delle email o sul tuo sito) che spieghi come conservi e usi le email raccolte. Ogni email commerciale deve avere l’opzione di disiscriversi facilmente. Piattaforme come Mailerfind ti facilitano questa parte inserendo automaticamente il link “Cancella iscrizione” in fondo alle newsletter e gestendo le liste di esclusione. Inoltre, evita di comprare o vendere liste di email: è illegale e controproducente (gli utenti non ti conoscono e ti segnalano come spam in un lampo).

     

    • Niente invii massivi “alla cieca” senza introduzione personale: questo vale soprattutto se hai ottenuto indirizzi via scraping. La prima volta che contatti qualcuno, personalizza il più possibile. Fai capire chi sei, perché proprio a quella persona stai scrivendo e come hai avuto il suo contatto. Un tono umano e rispettoso aiuta. Ad esempio: “Ciao Sara, ti scrivo perché ho visto sul tuo profilo Instagram che sei appassionata di fotografia analogica (come me!). Ho raccolto la tua email dalla tua bio IG – spero non ti dispiaccia – per invitarti a un piccolo evento gratuito che sto organizzando proprio sulla fotografia vintage…”. Vedi? Non sembri un robot che spara promo a caso, ma una persona genuina con un interesse in comune. Questo abbassa tantissimo le difese del destinatario. E se comunque non vuole ricevere altro, si disiscriverà (ed è un suo sacrosanto diritto).

     

    • Non esagerare con la frequenza: dopo aver faticosamente ottenuto queste email, la tentazione può essere di sommergerle di messaggi. Errore! Bombardare i nuovi contatti con email quotidiane o non pertinenti è il modo più veloce per farsi odiare e finire nello spam. Meglio poche email ma di qualità. All’inizio magari manda una mail di benvenuto/presentazione, poi una successiva dopo qualche giorno con un’offerta o contenuto utile. Poi vedi se interagiscono. Se un contatto non apre mai nulla di quello che mandi, forse non è interessato: insistere peggiorerà solo le cose. Cura la lista: meglio 500 contatti attivi che 5.000 infastiditi.

     

    • Usa sistemi affidabili per l’invio (non il tuo Outlook personale): l’abbiamo accennato ma vale ribadirlo: non pensare di inviare decine o centinaia di mail manualmente dal tuo account personale mettendo tutti in Ccn! Non solo è poco professionale (ti scordi di uno in Cc e sveli a tutti le email altrui… tragedia!), ma rischi anche di far bloccare il tuo indirizzo dal provider per sospetto spam. Servizi di email marketing come Mailerfind, MailChimp, SendinBlue ecc. sono fatti apposta per invii di massa ottimizzati e sicuri. Ti assicurano che le email arrivino a destinazione (inbox, non spam), gestiscono bounce (email inesistenti che tornano indietro) e proteggono la tua reputazione. Inoltre offrono statistiche dettagliate per monitorare successi e problemi.

     

    • Mantieni la lista pulita e aggiornata: periodicamente, dai un’occhiata ai dati. Se noti che tante email estratte non aprono mai nulla, puoi decidere di inviare una re-engagement email (“Ci sei ancora? Vuoi restare iscritto?”) e poi eliminare chi resta inattivo. Se qualcuno si disiscrive, rimuovilo subito (Mailerfind lo fa in automatico, ma se gestisci manualmente devi fare attenzione). Meno è più: è preferibile avere una mailing list piccola ma ingaggiata, che una enorme piena di indirizzi che nemmeno ricordano chi sei.

    Seguendo queste best practice, trasformi le email raccolte su Instagram in un asset prezioso per il tuo brand o progetto, senza scivolare in pratiche scorrette o illegali. La parola d’ordine è reciprocità: tu ottieni un contatto, ma in cambio devi fornire valore a quella persona. Se mantieni questa filosofia, vedrai che la tua lista crescerà sana e attiva nel tempo.

    Domande frequenti (FAQ)

    È legale estrarre gli indirizzi email da Instagram?

    Sì, se fatto correttamente. Recuperare un’email che un utente ha reso pubblica su Instagram (ad esempio scrivendola in bio o rendendola visibile come contatto business) è generalmente legale, perché stai usando un dato che la persona stessa ha volontariamente condiviso. Strumenti come Mailerfind operano proprio su questi dati pubblici in conformità al GDPR, evitando di toccare informazioni private.

    Ciò che fa la differenza è l’uso che ne fai dopo: se inizi a inviare spam o a contattare in modo molesto persone che non ti hanno mai dato alcun consenso, potresti violare le normative. Per questo è importante seguire le best practice: spiega sempre perché stai scrivendo, offri contenuti utili e consenti di disiscriversi facilmente. In sintesi: estrarre email pubbliche è lecito, usare quei contatti in modo etico è obbligatorio.

    (Nota: estrarre dati in massa con strumenti automatizzati potrebbe violare i Termini di Servizio di Instagram, che non amano gli scraper. Rischi soprattutto il blocco dell’account fake/API usata per lo scraping se esageri. Se usi servizi ufficiali e moderazione, questo rischio è minimo.)

    Posso trovare l’email con cui una persona si è registrata su Instagram?

    No, Instagram non rivela mai l’email di registrazione di un account agli altri utenti. Quell’informazione è privata e usata solo per notifiche interne (come recupero password, avvisi di sicurezza, ecc.). L’unico modo per conoscerla sarebbe chiederla direttamente al proprietario o… hackerare Instagram (cosa illegale e praticamente impossibile).

    Quello che puoi trovare, come abbiamo visto, è un’email che la persona ha deciso di rendere visibile sul profilo. Spesso, per un creator o business, l’email pubblica coincide con quella di registrazione – ma non è garantito. In ogni caso, se un utente non mette alcuna email nel profilo, non c’è metodo legale per scoprirla tramite Instagram stesso. In quel caso devi ripiegare su altri canali (ricerche esterne, contatto via DM, ecc.). Anche il “trucco” della password dimenticata di cui abbiamo parlato prima non ti dà l’email completa, solo un indizio parziale (e manda una notifica all’utente). Dunque, rassegnati: se una persona tiene segreta la sua email e non vuole condividerla, devi rispettare la sua privacy.

    Instagram avvisa l’utente se provo a scoprire la sua email?

    Dipende dal metodo utilizzato. Se ti riferisci al metodo “Password dimenticata”, : Instagram invia una email (o SMS) al proprietario dell’account per informarlo del tentativo di reset password. Quindi l’utente potrebbe ricevere una notifica sospetta tipo “Hai richiesto il cambio password” quando in realtà sei stato tu a testare la funzione. Questo ovviamente può metterti in cattiva luce (penserà che qualcuno sta cercando di hackerarlo). Ecco perché sconsigliamo di usare quel trucco senza permesso.

    Invece, per gli altri metodi no, Instagram non avvisa nessuno. Se trovi la mail da fonti esterne o usi uno scraper per raccogliere email pubbliche, l’utente non riceve alcuna notifica diretta. Naturalmente, se poi gli mandi un’email dovrai spiegare come hai avuto il suo contatto, ma sarà una comunicazione tra te e lui, fuori da Instagram.

    Posso estrarre le email dei follower di un altro account (es. di un concorrente)?

    Tecnicamente , è possibile. Come descritto, con strumenti di scraping puoi inserire l’account del tuo concorrente o di un influencer e raccogliere le email pubbliche dei loro follower. Dal punto di vista legale, stai sempre prendendo dati resi pubblici dagli utenti stessi, quindi non stai “rubando” niente di privato. Fai però attenzione:

    • Se poi contatti quegli utenti, dovresti dichiarare chiaramente perché hai la loro email (ad esempio “ti scrivo perché seguivi la pagina X su Instagram e penso ti interessi questo argomento…”). È una forma di trasparenza apprezzata e evita che si chiedano “come ha avuto la mia email questo?”.

    • Preparati al fatto che alcuni potrebbero non gradire l’email non richiesta e disiscriversi subito o segnalarti. Fa parte del gioco: anche se è lecito, non tutti saranno entusiasti. Cerca di ridurre le antipatie inviando messaggi utili e pertinenti, non spam generico.

    • Valuta la sovrapposizione di pubblico: se peschi dai follower di un concorrente diretto, probabilmente molte di quelle persone già usano i suoi prodotti/servizi. Potrebbero non essere interessate al tuo se non offri qualcosa di davvero migliore o differente. Quindi, la strategia funziona meglio su follower di account complementari o di nicchia, dove puoi offrire qualcosa in più invece di “rubarli” semplicemente alla concorrenza.

    In definitiva, sì, puoi farlo (anche molti marketer lo fanno), ma usalo come un modo per allargare il tuo pubblico con intelligenza, non per spammare indiscriminatamente. E ricorda sempre di dare modo di disiscriversi facilmente e di rispettare chi non vuole ricevere le tue comunicazioni.

    Come gestire al meglio le email raccolte da Instagram (senza fare spam)?

    La chiave è fornire valore e contestualizzare. Ecco alcuni consigli riassuntivi:

    • Segmenta subito i contatti: se hai raccolto email con diversi metodi, dividile in liste sensate. Ad esempio: contatti che ti hanno dato l’email volontariamente (caldi) da una parte, contatti ottenuti via scraping (freddi) da un’altra. Così potrai calibrare tono e frequenza delle comunicazioni.

    • La prima email è cruciale: presentati, spiega perché scrivi e mantieni la promessa iniziale. Se era per un contenuto gratuito, assicurati che la prima email contenga quel contenuto senza farli aspettare. Ringrazia per l’attenzione e fai capire che apprezzi il fatto che ti leggano.

    • Offri più valore che promozioni: segui la regola 80/20: 80% contenuti utili/interessanti, 20% offerte commerciali. Ad esempio, se hai una lista di follower acquisiti con un ebook, continua a mandare tips, consigli, storie personali… e solo ogni tanto promuovi un prodotto. Così educhi il tuo pubblico e crei fiducia; quando proporrai qualcosa da comprare, saranno più ricettivi.

    • Personalizza il più possibile: usa il nome del destinatario nelle email, magari riferimenti a qualcosa che sai piacergli (se hai info, tipo categoria d’interesse come visto nei quiz). Email generiche funzionano meno di email su misura. Con Mailerfind e simili, la personalizzazione è facile grazie ai campi dinamici e ai segmenti.

    • Rispetta disiscrizioni e risposte: se qualcuno risponde “grazie ma non sono interessato” o si cancella, toglilo dalla lista senza esitazione. Non provare a ri-aggiungerlo sotto altro nome o a insistere. Concentrati su chi invece interagisce positivamente.

    • Monitora i risultati: tieni d’occhio open rate, click rate, bounce rate. Se noti che una campagna verso contatti “freddi” ha tassi bassissimi, forse devi cambiare approccio (oggetto poco chiaro? pubblico non profilato bene? contenuto non attraente?). Se vedi tante email che rimbalzano (non esistono), ripulisci subito la lista per non danneggiare la reputazione del tuo dominio.

    • Fatti riconoscere: invia sempre da un nome/mittente chiaro (es. “Marco di [Nome Brand]”) così che ricordino chi sei. E mantieni una cadenza regolare (anche solo 1 email al mese va bene). Se sparisci per 6 mesi e poi ricompari con un’offerta, molti non ricorderanno nemmeno di averti dato l’email.

    In sintesi, tratta queste email come un dialogo, non come un altoparlante unidirezionale. Se comunichi con rispetto, creatività e ascolto, non risulterai mai spam, ma anzi diventerai una fonte di valore nella casella di posta dei tuoi contatti.

    Abbiamo esplorato davvero tanti metodi su come ottenere l’indirizzo email di qualcuno da Instagram, dai più semplici ai più avanzati. Ora hai in mano una cassetta degli attrezzi completa per passare dalla teoria alla pratica. Ricorda: ogni email non è solo un contatto, ma una persona potenzialmente interessata a ciò che offri – trattala con cura e rispetto, e vedrai che quei contatti si trasformeranno in conversazioni, opportunità e magari clienti fidelizzati.

    Personalmente, trovo entusiasmante poter creare ponti fuori da Instagram: un semplice follow può diventare una collaborazione lavorativa, un nuovo amico con interessi comuni o un cliente soddisfatto, tutto grazie a una email inviata al momento giusto. Non farti scoraggiare se qualche strada sembra complessa: inizia dai metodi che ti sono più congeniali e poi sperimenta gli altri.

    Hai paura di perdere troppo tempo? Prova ad automatizzare dove puoi (ad esempio con Mailerfind per l’estrazione e l’invio in blocco, o con i chatbot per raccogliere contatti mentre dormi!). Ti preoccupano gli aspetti legali? Segui le best practice e sarai al sicuro: poche cose fatte bene valgono più di tante fatte a caso.

    Adesso tocca a te: metti in moto queste strategie e scopri quante opportunità si nascondono dietro a un indirizzo email. Io ti incoraggio a fare il primo passo oggi stesso – magari inizia controllando quei profili Instagram che ti interessano e manda quella prima email di presentazione. Chissà, potresti ottenere proprio la risposta che aspettavi!

    In bocca al lupo e buon contatto, ci vediamo (anche) in inbox! ✉️💪

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